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I PAGLIACCI
Dramma in un prologo e due atti.
testi e musiche di
Ruggero Leoncavallo
Prima esecuzione: 21 maggio 1892, Milano.
www.librettidopera.it
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Informazioni
I pagliacci
Cara lettrice, caro lettore, il sito internet www.librettidopera.it è dedicato ai libretti
d'opera in lingua italiana. Non c'è un intento filologico, troppo complesso per essere
trattato con le mie risorse: vi è invece un intento divulgativo, la volontà di far
conoscere i vari aspetti di una parte della nostra cultura.
Ogni libretto è stato cercato e realizzato con passione: acquistando i compact-disc
realizzati aiutate a portare avanti e a migliorare la qualità di questa iniziativa.
Motivazioni per scrivere note di ringraziamento non mancano. Contributi e
suggerimenti sono giunti da ogni dove, vien da dire «dagli Appennini alle Ande».
Tutto questo aiuto mi ha dato e mi sta dando entusiasmo per continuare a migliorare e
ampiare gli orizzonti di quest'impresa. Ringrazio quindi:
chi mi ha dato consigli su grafica e impostazione del sito, chi ha svolto le operazioni
di aggiornamento sul portale, tutti coloro che mettono a disposizione testi e materiali
che riguardano la lirica, chi ha donato tempo, chi mi ha prestato hardware, chi mette a
disposizione software di qualità a prezzi più che contenuti.
Infine ringrazio la mia famiglia, per il tempo rubatole e dedicato a questa
attività.
I titoli vengono scelti in base a una serie di criteri: disponibilità del materiale, data
della prima rappresentazione, autori di testi e musiche, importanza del testo nella
storia della lirica, difficoltà di reperimento.
A questo punto viene ampliata la varietà del materiale, e la sua affidabilità, tramite
acquisti, ricerche in biblioteca, su internet, donazione di materiali da parte di
appassionati. Il materiale raccolto viene analizzato e messo a confronto: viene
eseguita una trascrizione in formato elettronico.
Quindi viene eseguita una revisione del testo tramite rilettura, e con un sistema
automatico di rilevazione sia delle anomalie strutturali, sia della validità dei lemmi.
Vengono integrati se disponibili i numeri musicali, e individuati i brani più
significativi secondo la critica.
Viene quindi eseguita una conversione in formato stampabile, che state leggendo.
Grazie ancora.
D ario Z anotti
Libretto n. 34, prima stesura per www.librettidopera.it: giugno 2003.
Ultimo aggiornamento: 30/03/2010.
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R. Leoncavallo, 1892
Personaggi
P E R S O N A G G I
N EDDA , attrice da fiera, moglie di Canio
(nella commedia Colombina) .......... SOPRANO
C ANIO , capo della compagnia (nella
commedia Pagliaccio) .......... TENORE
T ONIO , lo scemo (nella commedia Taddeo),
commediante .......... BARITONO
P EPPE (nella commedia Arlecchino),
commediante .......... TENORE
S ILVIO , campagnuolo .......... BARITONO
Contadini e Contadine.
La scena si passa in Calabria presso Montalto, il giorno della festa di mezz'agosto.
Epoca presente, fra il 1865 e il 1870.
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Prologo
I pagliacci
P R O L O G O
Introduzione orchestrale
Scena unica
Tonio, in costume da Taddeo come nella commedia, passando a traverso
al telone.
T ONIO
Si può?...
(poi salutando)
Signore! Signori!... Scusatemi
se da sol me presento. Io sono il prologo:
poiché in iscena ancor le antiche maschere
mette l'autore, in parte ei vuol riprendere
le vecchie usanze, e a voi di nuovo inviami.
Ma non per dirvi come pria: «Le lagrime
che noi versiam son false! Degli spasimi
e de' nostri martir non allarmatevi!»
No. L'autore ha cercato invece pingervi
uno squarcio di vita. Egli ha per massima
sol che l'artista è un uomo e che per gli uomini
scrivere ei deve. Ed al vero ispiravasi.
Un nido di memorie in fondo a l'anima
cantava un giorno, ed ei con vere lagrime
scrisse, e i singhiozzi il tempo gli battevano!
Dunque, vedrete amar sì come s'amano
gli esseri umani; vedrete de l'odio
i tristi frutti. Del dolor gli spasimi,
urli di rabbia, udrete, e risa ciniche!
E voi, piuttosto che le nostre povere
gabbane d'istrioni, le nostr'anime
considerate, poiché noi siam uomini
di carne e d'ossa, e che di quest'orfano
mondo al pari di voi spiriamo l'aere!
Il concetto vi dissi... Or ascoltate
com'egli è svolto.
(gridando verso la scena)
Andiam. Incominciate!
Rientra e la tela si leva.
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R. Leoncavallo, 1892
Atto primo
A T T O P R I M O
Scena prima
La scena rappresenta un bivio di strada in campagna, all'entrata di un
villaggio. A sinistra una strada che si perde tra le quinte, fa gomito nel
centro della scena e continua in un viale circondato da alberi che va
verso la destra in prospettiva. In fondo al viale si scorgeranno, fra gli
alberi, due o tre casette.
Al punto ove la strada fa gomito, nel terreno scosceso, un grosso albero;
dietro di esso una scorciatoia, sentiero praticabile che parte dal viale
verso le piante delle quinte a sinistra.
Quasi dinanzi all'albero, sulla via, è piantata una rozza pertica, in cima
alla quale sventola una bandiera, come si usa per le feste popolari; e più
in giù, in fondo al viale, si vedono due o tre file di lampioncini di carta
colorata sospesi attraverso la via da un albero all'altro.
La destra del teatro è quasi tutta occupata obliquamente da un teatro di
fiera. Il siparo è calato. E su di uno dei lati della prospettiva è
appiccicato un gran cartello sul quale è scritto rozzamente imitando la
stampa: «Quest'ogi gran rappresettazione». Poi a lettere cubitali:
PAGLIACCIO, indi delle linee illeggibili. Il sipario è rozzamente
attaccato a due alberi, che si trovano disposti obliquamente sul davanti.
L'ingresso alle scene è, dal lato destro in faccia alla spettatore, nascosto
da una rozza tela. Indi un muretto che, partendo di dietro al teatro, si
perde dietro la prima quinta a destra ed indica che il sentiero scoscende
ancora, poiché si vedono al disopra di esso, le cime degli alberi di una
fitta boscaglia.
All'alzarsi della tela si sentono squilli di tromba stonata alternantisi con
dei colpi di cassa, ed insieme risate, grida allegre, fischi di monelli
e vociare che vanno appressandosi.
Attirati dal suono e dal frastuono i Contadini di ambo i sessi, in abito da
festa, accorrono a frotte dal viale, mentre Tonio lo scemo, va a guardare
verso la strada a sinistra, poi, annoiato dalla folla che arriva, si sdraia,
dinanzi al teatro.
Son tre ore dopo mezzogiorno; il sole di agosto splende cocente.
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