PICCOLO DISPERATO DIZIONARIO DEMAGOGICO DELL'UNIVERSITA A-Z.pdf

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PICCOLO DISPERATO DIZIONARIO DEMAGOGICO
DELL’UNIVERSITA’
Il Professore
Il professore ignora
se è supplente o aggregato
o è associato a tempo pieno o vuoto
o in toto esposto al vilipendio
o espettorato deputato
con doppio stipendio.
Il professore ha capelli grigi
non può cambiare mestiere.
Se a notte tutti i gatti sono bigi
meglio che la riforma
si faccia e poi si dorma.
E. Montale
“Tutte le poesie”, Meridiani, Mondadori 1977, p. 845
Avvertenza
Si propone all’attenzione del pubblico un nuovo e pratico ausilio lessicale, pensato e
realizzato per venire incontro alle esigenze delle giovani generazioni, che si sono trovate
ad affrontare la bagarre della protesta senza un efficace supporto terminologico. Gli
autori nutrono qualche speranza che i lettori comprendano che il Piccolo Dizionario
diventa tanto più demagogico quanto più essi stessi sono disperati. E, comprendendo,
perdonino.
(G. Azzena, M. Rendeli)
ammicco, cultura dell’: fenomeno etnologico diffuso tra le classi aristocratiche delle tribù
universitarie, per il quale niente è quel che sembra, i tavoli dove si giocano le partite importanti
sono sempre “da un’altra parte” e quello per cui vale la pena impegnarsi non è mai quello che
stai facendo o che pensi tu, ma quello che stanno facendo e che pensano loro. E che non ti dicono
mai.
autonomia: sinonimo di chimera. Termine invalso alla fine degli anni ’80, ad indicare che
all’Università è concesso di procurarsi i soldi per campare “in autonomia” (comeinamerica),
mentre le leve decisionali restano comunque controllate centralmente (comeinitalia). Detto
anche “la bufala” (dell’autonomia), il termine subisce oggi una evidente deriva semantica verso
“fondazione” (v.).
autoreferenzialità: 1. patologia psicologica che coglie un buon numero di docenti dopo l’ adlectio
all’ultima casta (v. docenza, tre fasce di): con essa si intende l’incontrollabile pulsione del
soggetto al riferimento unico alla sua esperienza, e alla sua bibliografia (ampia o no che sia);
spesso si accompagna a fasi di totale amnesia in merito ad una storia della disciplina che magari
vanta secoli di tradizione; 2. accusa infamante da utilizzare per zittire gli universitari quando si
vorrebbero occupare dei problemi dell’università ( colleghi, cerchiamo di non essere sempre così
autoreferenziali! ); esiste tuttavia un modo, senza ricorrere a insulti così sanguinosi, per
combattere questo tipo di assurda sedizione: basta invitare in TV, a discutere “di università”,
veri esperti del ramo quali Alexis Tsoukias e Luca Barbareschi.
baroni: poveri cristi, additati dai media come i padri-padroni-padrini dell’Università: in realtà
malinconici funamboli che vivono nel ricordo e nella nostalgia dei veri, antichi baroni-
universitari, e sotto il tacco dei Governi, dei duchi (v.), e dei giovani (si fa per dire) colleghi non-
baroni che li accusano di essere baroni.
base, ricerca di: quella che non si fa più. Si fanno solo ricerche “di eccellenza” “di rilevante
interesse nazionale”, “europee”, “di rilevante interesse europeo”. Nel senso che se io voglio fare
una ricerca sugli insediamenti neolitici nel territorio di un minuscolo Comune italiano devo
dichiarare, sotto la mia responsabilità, che si tratta di una ricerca “di rilevante interesse
nazionale” (PRIN), se non europeo, entrando involontariamente (ma non troppo) in
competizione con quella sul cancro.
beni e attività culturali: poliedrico settore della vita del nostro paese, utilizzabile in prossimità di
eventi elettorali. Frequentato, nei periodi non elettorali, solo da talebani che ritardano
pericolosamente la ripresa economica mediante ridicole attività, solitamente di emergenza (i.e.
terroristiche), non confacenti al progresso della Nazione. N.B.: la voce specifica è stata inserita a
causa della nota situazione di disperazione permanente degli Autori, ma potrebbe essere estesa
anche ad altri campi del sapere privi di ritorno economico, tipicamente ricordati solo in
occasione della consegna dei premi Nobel.
bocconiano : figlio di ricchi, ma intelligente (cfr. anche normalista ). Non sempre simpaticissimo.
caccia, all’iscritto : sport di massa. Ha conosciuto il suo vero momento di lancio da quando si è
deciso che i criteri di valutazione (v.) degli Atenei dovevano essere squisitamente quantitativi.
Prevede una seconda fase, detta “frollatura”: una volta catturato, l’iscritto deve essere fatto
laureare “in fretta”, così da rispondere ad un altro ottimale criterio di valutazione, il “presto”.
Nonché “bene”, secondo un altro criterio di valutazione che, per essere eccessivamente
“astratto”, è stato infine reso concretamente: “con buoni voti”, occasionalmente (ma non
obbligatoriamente) meritati
calciatore/velina: attività sicuramente più redditizie e meno impegnative dello studio e della
ricerca universitaria; i.e. esempi da seguire. Non casualmente le due razze (calciatore e velina)
spesso si incontrano (cfr. Cassano A. , Pardo P., Dico tutto. E se fa caldo gioco all'ombra (Memorie
di A. Cassano) , Rizzoli, Milano 2008). Fra le seconde ora si annovera un ministro.
carota, il bastone e la: valutazione churchilliana della condotta da tenere con amici e nemici.
Tecnicamente plausibile per l’attuale contingenza della italica università, dove parafrasando
una intuizione giolittiana “per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano”..
CFU : acronimo che, malgrado ciò che tutti pensano, non vuol dire Credito Formativo
Universitario, ma Circasso Fantasmagorico Umorale . Trattasi dell’unità di misura con la quale si
pesano le materie, ovviamente inutili ( ça va sans dire ) impartite nelle università italiane,
scaturente dallo stretto rapporto aritmetico tra lezioni frontali e studio individuale. Ad es.: un
tempo l’esame di Storia Romana constava del corso monografico, più 8 volumi da studiare e ben
digerire, più 8 mesi di lezione e altrettanti di studio, nonché svariate notti insonni. Alla fine si
otteneva: a) un voto, b) conoscere la storia romana. Oggi, grazie alla riforma Moratti, l’esame di
Storia Romana consta di ben 6 Circassi Fantasmagorici Umorali. E tanto basti.
clientelismo universitario : slogan mediatico. Quello vero (parentale) rappresenta circa lo 0,5%
dei casi. Quello più diffuso (stante un’endemica carenza di veri e propri “geni”) consiste nel
tentare di fare entrare nella struttura colui o colei che si sta spezzando la schiena come precario
da minimo dieci anni, tralasciando i suoi studi per stare appresso alle esigenze della struttura
stessa (... una vita da mediano... ) a compilare moduli, a tradurre in inglese, a scrivere lettere,
portare proiettori, a fare seminari, tutorati, laboratori, ma anche lezioni, esami, tesi di laurea…
insomma più o meno tutto quello che dovrebbe fare il docente (v.) e che spesso non fa perché
troppo occupato a cercare qualche soldo con il quale pagarlo.
CNR: entità parastatale caratterizzata dall’essere sempre stata sull’orlo della chiusura. Oggi il
termine è più di sovente usato quale parametro (v.) negativo di comparazione: “ l’Università è in
crisi, ma sapessi il CNR…! ”; oppure: “ niente, in confronto a quello che sta succedendo al CNR! ”.
Per abuso in tal senso il termine sta assumendo il significato finale di soglia minima di
sopravvivenza (“… qui state peggio che al CNR ”).
competitività : il vero, fondante, finale parametro (v.) della c. è stato di recente chiarito dal
Mìnistro Gèlmini: “siamo più indietro ( perfino ) del Cile, che produce più laureati che noi”. V.
anche “cuscinetti a sfera, produzione di” sul Novissimo Dizionario della Confindustria.
concorso a cattedra: modo arcaico per dire “valutazione comparativa”. Rientra tra i vocaboli
politicamente scorretti, come cubista (= operatrice ludica del poliedro regolare), o nano (=
diversamente alto), o camorrista (= operatore autonomo economia parallela), o nero (=
abbronzato, diversamente bianco). Si tratta di un prova iniziatica che serve ad entrare
nell’università e, poi, a prendere uno stipendio più alto, alla quale è preposta una sacra casta
sacerdotale. Prima potevano essere sacerdoti un po’ tutti, ma il Mìnistro Gèlmini (per
combattere efficacemente il potere dei Baroni) ha deciso che d’ora in avanti sarà appannaggio
esclusivo dei Baroni (cfr. anche: docenza, tre fasce di). Si tratta di prove iniziatiche arcaiche e,
per questo, di funzionamento semplice e chiaro, anzi talvolta di una goffaggine disarmante, la
cui perversità non sta tanto nei risultati, o nel metodo, quanto nel fatto che chi partecipa sa che,
una volta entrato nel meccanismo, prima o poi potrà a sua volta gestirlo. E per questo, e solo
per questo, ne accetta con filosofica rassegnazione i ritmi, gli sviluppi e, talvolta, anche la
malvagità. N.B.: Il concorso non è l’unico sistema per accedere all’Università: si v. al proposito
quanto riportato sub voce “Inganno, fatta la legge trovato l’”.
conigli, collina dei ( oppure, depressione dei): luogo adamsiano (R. Adams, La collina dei conigli ,
Rizzoli, Milano 2008) nel quale trova dimora la maggior parte dei docenti universitari. Partendo
dall’assioma che “tutti gli animali sono uguali ma alcuni son più eguali di altri” (così G. Orwell,
La fattoria degli animali , Mondadori, Milano 2001), il sito si connota per il silenzio che lo
stordisce nel momento in cui istinti politici di qualsiasi genere mostrano la volontà di cambiare
le regole in itinere e non. Gli abitanti del luogo si connotano peraltro per la necessità di prendere
parola in occasioni stravaganti, al fine esporre il loro pensiero specie se scevro dalla conoscenza
dell’argomento.
corso di laurea: (non) libero mercato, regolamentato
da duchi (v.) e baroni (v.), all’interno del quale
trovano ospitalità docenti strutturati e non
strutturati per la loro attività didattica. L’autonomia
universitaria (v.), del tipo comeinitalia, ha prodotto
non raramente mostri (cfr. fig.: F. Goya, Il sonno
della ragione genera mostri - acquaforte acquatinta del
1797) privi di futuro, che rispondessero alle esigenze
di singoli docenti; nelle piccole università sono più
comunemente costruiti a immagine e somiglianza del
duca di turno. St. delle religioni . La moltiplicazione dei
Corsi di laurea viene oggi intesa come peccato
mortale. La Conferenza Episcopale ha presentato
istanza affinché venga annoverata quale undicesimo
comandamento ( non moltiplicare i corsi di laurea ).
Nell’attesa di un riscontro all’istanza, nel Libro
Iniziatico della Valutazione (v.), la moltiplicazione viene rubricata come peccato perfino più
grave dell’età media troppo avanzata dei ricercatori universitari, già indicata come colpa
originale degli stessi.
cultura: voce non pervenuta.
destra, programma culturale della: serie di azioni incontrollate, tese a coprire una psicosi di
fondo derivante dalla sterilità congenita della destra (in ambito ecumenico) nella produzione di
intellettuali (ad eccezione di Vittorio Feltri che comunque ci prova, almeno vestendosi “come
un”).
docente: 1. dicesi di persona impegnata a compilare moduli per trovare soldi; o a parlare con
Sindaci e Assessori per trovare soldi; o a fare ricerche che non gli interessano perché è lì che
c’erano i soldi (e.g. “fare marchette”…); o a divinare qual sia l’idea di ricerca che, nei prossimi
cinque minuti, potrebbe piacere al Presidente (non importa di che, basta che sia Presidente) il
quale potrebbe dare soldi; o a tradurre in inglese il testo del proprio modulo-per-trovare-soldi
perché tra gli anglofoni che transitano in Italia è abitudine visitare Venezia, Firenze, Roma e,
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nei momenti buchi, dare un occhiata ai suddetti moduli; o,
alternativamente, a trovare qualcuno che traduca dall’italiano
all’inglese a costo zero (v.) i moduli, perché è un sacrosanto diritto
del revisore anonimo (v.) di turno imparare l’inglese mentre
valuta le ricerche. 2. Dicesi di persona che, se non sta cercando
soldi, è impegnata a riscrivere il regolamento dell’Università
secondo i dettami dell’ultimissima riforma (v.). 3. Dicesi di
persona che, se disturbata da uno studente mentre sta cercano
soldi o riscrivendo il regolamento, risponde: per favore, venga
nell’orario di ricevimento. E che, con sguardo opaco, dice al
collega che incrocia nel corridoio (cosparso di modelli ENPI,
PRIN, FIRB): “finalmente ho due ore di lezione”.
docenza, tre fasce di: suddivisione in caste, ispirata all’organizzazione sociale delle culture del
basso Gange. Del tutto inutile da un punto di vista pratico, ma non da quello economico, è per
questo il meccanismo sul quale si fonda il funzionamento sociale delle tribù universitarie. Il
passaggio dalla casta più bassa a quella più alta avviene mediante il superamento di una serie di
prove iniziatiche (concorso a cattedre: v.), basate su una figura simbolica detta “la piramide del
ricatto”. Nell’accedere all’ultima casta (il c.d. vastupurusamandala della prima fascia ),
all’iniziato viene praticato un reset del disco rigido (ctrl-alt-canc), che lo renda, infine, in tutto
simile ai suoi pari.
dottorati: aree di parcheggio con abbonamento triennale. Esistono “al coperto” (con borsa”) e
“incustodite” (senza borsa).
duchi: più di Baroni. Casta suprema, poco nota ai media e al popolo ma molto incisiva,
composta di super-intellettuali (universitari) che, se vogliono, possono anche scrivere sui
principali giornali nazionali e parlare a tu per tu col Ministro. Ai duchi si deve l’invenzione di
parole quali “merito”, “eccellenza”, “valutazione”, utili per mantenere inalterati attraverso
Governi di destra, di sinistra e di centro, i propri titolo, ruolo e conseguenti prebende. Per omnia
saecula saeculorum. Amen .
eccellenza: neologismo funzionale, creato dai “duchi” (v.) al fine di riprendersi l’effettivo
controllo dei concorsi (v.) e della ricerca, perso per la troppa “autonomia” (v.) e a causa della
“moltiplicazione dei corsi di laurea” (v.) e di troppe Facoltà del “sapere inutile” (v.). Si ottiene
esclusivamente mediante una cerimonia detta “della solenne autocertificazione”.
edilizia (universitaria): croce e delizia, stella polare di rettori, presidi e duchi che si cimentino
con la politica universitaria. In molti casi vige una straordinaria legge del contrappasso (forse
una patologia lombrosiana) secondo la quale per istituende strutture universitarie si privilegia il
riciclaggio di ex carceri o colonie penali ottocentesche, di strutture dismesse dopo l’approvazione
della Legge Basaglia (ospedali psichiatrici)… Rara avis è il campus universitario. Campus con
alloggi per studenti: voce non pervenuta.
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